La festa “Re la Mattinella”

La festa della Mattinella si svolge l’ultimo sabato e l’ultima domenica di maggio. Si condivide con i vallatesi, però si festeggia ad Andretta. Il sabato che anticipa la festività è dedicato ai vallatesi, mentre la domenica a noi andrettesi. La leggenda narra che la Madonna del Mattino, che era a Vallata, venne ad Andretta; i vallatesi la riportarono indietro, ma il giorno seguente ritornò ad Andretta. Dopo l’accaduto, i vallatesi la rinchiusero in un forziere pensando che l’avessimo rubata; il giorno seguente, ancora una volta, inspiegabilmente, la ritrovarono ad Andretta nella contrada Mattinella su una pianta di sambuco. Dopo tutto questo si comprese che la Madonna voleva restare qui ad Andretta, così venne fondato, nel luogo del ritrovamento della statua, il Santuario della Stella Mattutina. Il santuario della Stella Mattutina è al centro dell’antica frazione Mattinella. Il tempio è documentato fin dalla seconda metà del Quattrocento. Una lapide del 1664 ricorda la protezione della Madonna del Mattino alla popolazione dal colera del 1656. Tornando alla festa, il sabato mattina, molto presto, i vallatesi, in onore della Vergine vengono a piedi alla Mattinella. Nella settimana precedente la festa le donne e le volontarie rivestono il carro con panneggio di colore azzurro e bianco che richiama i colori delle vesti della Vergine. Precedentemente all’addobbo del carro, gli uomini volenterosi montano la struttura che poggia su quattro ruote di legno. Alla sommità del carro trionfale è posta la Madonna e sui piani intermedi tante “verginelle” vestite di bianco e molti fanciulli alati.  Il grande carro, una volta trainato dai buoi, con la processone di fedeli andrettesi, aperta dalle donne che portano le macchinette in testa, parte dal Santuario e arriva fino ai monti del Mattino seguito dalla banda musicale, dal sacerdote, dalle autorità religiose e civili e da una lunga processione di fedeli. I bambini, per decorare la strada, spargono petali di fiori. All’arrivo ai Monti, nel luogo stabilito, c’è l’incontro con i vallatesi. I sindaci delle due comunità si scambiano le fasce e gli stendardi, i sacerdoti le stole. Lo scambio delle stole tra i parroci e delle fasce tricolori tra i sindaci sancisce la comune appartenenza della Madonna.  A questo punto le due comunità procedono verso il santuario dove si celebra la Santa Messa. In questi ultimi anni hanno partecipato sua eccellenza il cardinale Pio Laghi e i vari vescovi della diocesi. Il secondo giorno, cioè la domenica, c’è la festa degli andrettesi. Il carro con la Madonna del Mattino arriva fino ad Andretta insieme alla processione per poi ritornare al Santuario e celebrare ancora una volta la Santa Messa. In questi due giorni c’è anche una grande fiera che inizia dalla contrada e finisce all’ingresso del paese. Inoltre ci sono le giostre, le luminarie che decorano le strade del rione e rendono gradevole la serata, insieme ai cantanti famosi o ai comici che di solito l’organizzazione chiama ad esibirsi. Alla fine degli spettacoli, verso mezzanotte e mezza, c’è un grande spettacolo pirotecnico che dura circa mezz’ora. La canzone popolare è un’espressione di folklore. Essa è detta anonima in quanto non si conosce il nome dell’autore che è rimasto confuso nella folla ma è certamente opera di uno o anche di un gruppo che ha saputo tante bene esprimere i sentimenti popolari da rappresentare il popolo attraverso la semplicità. Un canto religioso manifesta la viva fede del popolo verso la Stella Mattutina. Si riporta ora un canto religioso scritto nel dialetto andrettese. Questo canto popolare fu composto dopo che alcuni ladri rubarono alla Madonna del Mattino tutti i gioielli di cui adorna. Il canto esalta le glorie di Maria e la prega perché i ladri sacrileghi non restino impuniti.

Aiutaci, Maria re la Matina, (!)

Sempre ca penzo a te arrore non fazzo,

Tu re lo Cielo sei la Regina,

E stai ‘nfront a su real palazzo.

Stai cu re brazza aperte sera e matine,

L’anima mia consegnata l’aggiu,

Quisso ca tieni ‘brazza è lu bammino

Aiutaci, Maria re la Matina.

Vergine Santa, ca sei re Vallata

Per qual cagione te ne sei venuta?

Ind’Andretta non sei meritata,

Tanto re la grannezza ch’imo auta.

Nu fattu n’e succiesso tanto strano,

‘ Ngi chiangene re prete re la via,

Re lacreme ne fanno na fontana,

Ogni parmo re terra è nu suspiro,

Hanno arrubbato Maria re la Matina,

L’hanno levata la mitria ra capo,

Ind’Andretta ‘ngi stanno l’assassini,

Nuro eia rimastu lu Santu Bambinu,

Hann’arrubbato tutta l’apparata,

Gioie, belli curalli e calamite,

Vurria sapè chi causa n’è stata,

Che pozza riventà na gran mufita

Stu sacrilegie chiù nu lo permette,

Maronna re la Matina, fanne vennetta,

Chi passa a la matina e nun saluta,

Maria ‘ngoppa re mane se ro nota,

Se fanno festa pe tutto lu munno,

Lu nome re Maria è lu chiù granno

È nomenata sino a la maiella,

Lo nome re Maria è lu chiu bello

È numenato fino alla Turchia,

Quant’è bello lo nome re Maria.

È nomenato fino a Milianova

Lo nome re Maria sempe se trova

Maronna mia re te me voglio partire

E la licenzia te voglio cercare

Io notte e ghiuorno ti vorria servire

Ma li servizi a casa aggio refare

Quann è lo iuorno re la morte mia

Te preo ca me vieni a visitare

Recordate re me, Maronna mia,

cà mparaviso m’hai mai accompagnare.

Si riporta ora un estratto di un canto scritto in dialetto andrettese:

E oggi e’ sabato e sia, Maronna mia,

Cantare ti ri vogli un’ ave Maria.

Evviva Maria, Maria è sempre viva

Evviva la Mattinella, ca rind Andretta staje.

E oggi e’ sabato e sia, Maronna mia,

Cantare ti ri vogli un’ ave Maria.

Evviva Maria, Maria è sempre viva

Evviva la Mattinella, ca rind Andretta staje.

Si riporta un estratto di un canto religioso in onore della Madonna del Mattino:

La prima stella

Maria la Mattinella

Al trono sei stata

Al cielo se ne andò

Rit. Evviva Maria, Maria evviva

Evviva Maria e chi la creò

La seconda stella

Maria la Mattinella

Al trono sei stata

Al cielo se ne andò

Rit. Evviva Maria, Maria evviva

Evviva Maria e chi la creò…