Chiesa Madre

Osservando Andretta da lontano, si nota il centro abitato sovrastato dalla cupola cuspidale che sovrasta il campanile della Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria Assunta e situata in posizione sopraelevata su di un terrazzamento.

L’attuale impianto settecentesco a tre navate della Chiesa differisce da quello originario (XVI secolo), ad una sola navata. La facciata presenta un frontone architravato e due finestre quadrangolari.

Come accadde in passato per tanti edifici religiosi, la Chiesa venne utilizzata per seppellire i morti, con sepoltura separata di uomini, donne e bambini. Per i nobili ed il clero, poi, erano previste delle sepolture distinte.

Già nel 1685, le condizioni dell’edificio religioso erano deplorevoli, come rilevò il Vicario generale dell’Archidiocesi di Conza, Donato Antonio Castellano (autore de  «La Cronista Conzana»).

Il colpo di grazia derivò dai terremoti del 1694 e del 1732, che disastrarono oltremodo la struttura, sì che nel 1736, l’Arcivescovo di Conza Giuseppe Nicolai, sulla scorta di una relazione dell’Arciprete Angelo Todisco, invitò gli amministratori e agli Andrettesi affinché restaurassero l’edificio religioso. L’invito venne accolto e iniziò un lavoro di riedificazione e consolidamento ad opera del Servo di Dio Padre Agostino Arace (1718-1764). La Chiesa venne ampliata, con due nuove navate, facendole assumere la configurazione attuale a pianta latina, con decorazioni in stile barocco. I lavori si protrassero a lungo, tanto che terminarono probabilmente nel 1826.

Tuttavia, nel 1830, non essendo ancora stato realizzato un Cimitero, restava irrisolto il problema delle sepolture, che si continuavano ad effettuare presso la Chiesa Madre, nonostante fossero ricolme oltremodo.

Separato fisicamente dall’edificio religioso da una stradina, si erge il Campanile, probabilmente un’antica torre di difesa di epoca feudale. Dopo il XVII secolo, la malconcia struttura dovette crollare, e i resti vennero con molta probabilità utilizzati per consolidare la Chiesa Madre. I terremoti del 1694 e del 1732 distrussero oltre che la Chiesa Madre anche quanto eventualmente residuava della struttura difensiva. Nel 1813, quando era Sindaco Nicola Pugliese, si precedette alla demolizione della cupola del campanile ed alla realizzazione di una nuova copertura.

All’interno della Chiesa Madre, l’altare maggiore, in marmo policrono, è sovrastato dalla statua lignea della Vergine (XIX secolo). Sono presenti inoltre altri altari. L’abside presenta una forma semicircolare ed ha due grandi finestre che forniscono luce al magnifico coro ligneo del XVIII secolo.